perché fare psicoterapia?
Mi piacerebbe dirvi che fare psicoterapia risolverà tutti i vostri problemi, ma in realtà c’è molto di più.
Prendete la psicoterapia esattamente come un viaggio: in comune per me hanno l’immersione. In terapia cerco di immergermi in quelli che sono i pensieri, le emozioni, i bisogni della persona, andando sempre più in profondità come farebbe un sub o un’apneista.
All’inizio si rimane in superficie, pian piano si va ad un livello diverso di conoscenza, dove non sappiamo cosa troveremo, ma se siamo guidati possiamo riuscire a vedere le cose da un’altra prospettiva.
Questa è per me psicoterapia. Se poi vogliamo andare nello specifico di come lavoro, sono solita fare un’integrazione di tecniche proprie dell’orientamento cognitivo comportamentale con terapie di terza generazione (o terza ondata), come Mindfulness, Act e Schema Therapy.
Non lavoreremo solo con i pensieri e i ragionamenti, anzi il più lo faranno le emozioni e le esperienze che portate dietro proprio come un bagaglio a mano.

quando fare una valutazione neuropsicologica?
In età avanzata, accade spesso di riscontrare piccole difficoltà, prima assenti, che possono compromettere alcuni aspetti della vita quotidiana e sociale.
La valutazione neuropsicologica è un esame clinico delle abilità cognitive (memoria, linguaggio, attenzione) del paziente anziano. A volte, alcune lesioni cerebrali, patologie vascolari o malattie neurodegenerative (demenza di Alzheimer, Morbo di Parkinson, ecc.) creano dei danni.
La valutazione neuropsicologica completa include test per le funzioni cognitive, questionari sull’umore e sulle abilità di gestione della vita quotidiana.
La valutazione neuropsicologica è importante per:
- fare diagnosi differenziale
- dare informazioni al medico neurologo o geriatra di riferimento
- stabilire che tipo di difficoltà ci sono e creare un trattamento ad hoc
- fare prevenzione!!
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stimolazione cognitiva
La stimolazione cognitiva è un intervento rivolto alle persone affette da declino cognitivo moderato o demenza di grado lieve.
Si tratta di un intervento non farmacologico, mirato a rallentare il decorso della malattia. Viene indotta stimolando l’esercizio delle funzioni cognitive residue.
Trattandosi di stimolazione, non è possibile recuperare appieno le funzioni compromesse dalla malattia degenerativa, ma contribuisce al rallentamento del progressivo declino cognitivo dovuto dalla neurodegenerazione. L’intervento sarà pianificato, programmato, personalizzato e specifico per il paziente.
Sono Beatrice Filiputti, Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Mi occupo di psicoterapia, valutazioni neuropsicologiche e paura di viaggiare. Scopri di più
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