La Demenza: come intervenire

da | Ott 5, 2022 | Demenza

Come intervenire sui sintomi della demenza? La demenza è il termine utilizzato per indicare il progressivo declino cognitivo che si verifica in età anziana. L’invecchiamento cerebrale è un processo comune a tutte le persone, quindi non deve spaventare. Ci sono però dei campanelli d’allarme a cui possiamo fare attenzione, soprattutto se assistiamo una persona anziana. Il rischio infatti è quello di sfociare in una patologia più seria, come la malattia di Alzheimer, la demenza vascolare, e così via.

Quali sono i campanelli d’allarme della demenza?

In età anziana, accade spesso di riscontrare nella vita quotidiana piccole difficoltà. Queste, sommate, possono andare a compromettere alcuni aspetti della vita quotidiana e sociale.
In genere si osservano difficoltà cognitive, come dimenticanze, difficoltà a ricordare di prendere i farmaci o di andare agli appuntamenti. Si possono avere delle difficoltà di orientamento: non ricordare la data corrente, ad esempio, può essere un segnale. A volte invece, capita di non prestare sufficiente attenzione o di non trovare le parole giuste sebbene siano proprio sulla punta della lingua!
Inoltre, l’età anziana non è un periodo facile per tutti, ma sono frequenti depressione e apatia: accade spesso di sentirsi più tristi, di non avere più voglia di fare quello che si faceva prima e di ritirarsi dalle relazioni.

La demenza: come intervenire – la Valutazione Neuropsicologica

Dopo i 65 anni è fortemente consigliate la valutazione neuropsicologica. Si tratta di un esame clinico delle abilità cognitive del paziente anziano. Tra le funzioni cognitive più importanti ci sono memoria, attenzione, linguaggio e ragionamento: tutte fondamentali per rispondere adeguatamente agli stimoli esterni.

Le funzioni cognitive non sono l’unica area ad essere valutata. Infatti, per una valutazione completa è necessario saper confrontare i dati dei test con quanto viene riferito dal paziente e dai suoi familiari circa l’umore e le abilità di gestione della vita quotidiana.
Non è raro che i pazienti affetti da malattie neurodegenerative presentino dei cambiamenti nel comportamento: si osservano frequentemente basso tono dell’umoreperdita della voglia di fare le cose; talvolta aggressività, difficoltà a riconoscere i familiari e anche un comportamento sociale inadeguato.
Le abilità di gestione della vita quotidiana sono fondamentali: se queste vengono a mancare, possono peggiorare significativamente la vita del paziente e dei familiari che se ne prendono cura. Esse riguardano sia la gestione personale (deambulazione, alimentazione, cura del sé, ecc.), ma anche abilità strumentali (gestione della casa, del denaro, dei soldi, ecc.).

La demenza: come intervenire – la Stimolazione Cognitiva

Intervenire precocemente sulla demenza implica anche un intervento di stimolazione cognitiva. Si tratta di un intervento non invasivo e non farmacologico, il cui obiettivo è quello di rallentare il decorso progressivo della patologia.

La stimolazione è un tipo di intervento applicabile a persone in cui si riscontra declino cognitivo di grado lieve e moderato. L’idea alla base è che la mancanza di attività cognitiva accelera il declino, quindi questo trattamento è finalizzato a mantenere e potenziare le funzioni cognitive residue (ovvero quelle risparmiate dalla malattia). Le funzioni compromesse infatti, non possono essere ripristinate, ma la stimolazione promuove comunque lo sviluppo di strategie e capacità che possano compensare quelle perdute.

La stimolazione cognitiva è un intervento che va pianificato, programmato e personalizzato in base alle difficoltà che il paziente mostra durante la valutazione. Occupa un periodo di almeno 3 mesi, in cui il paziente e il terapeuta si incontrano due volte a settimana; gli incontri possono essere inoltre individuali, di coppia o in gruppo!

Approfondimenti

Per saperne di più sulle modalità di intervento per le demenze, o se pensi di avere bisogno di aiuto, puoi contattarmi qui!

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